Cascina Nuova

L’edificio fu riedificato al posto di un vecchio casolare nel 1820 circa dai Raby, ricca famiglia borghese di Torino che ne fece per anni la sua casa di campagna e di riposo. Proprio a partire da quegli anni, infatti, la costruzione comincia a comparire sulle diverse mappe e cartografie, sia quella napoleonica che del Catasto Rabbini.
L’ultimo discendente della famiglia, Mario, prese stabilmente dimora a Cascina Nuova ove si spense oltre trent’anni fa. Alla sua morte la proprietà passò di mano in mano tra eredi indiretti, fino al giugno 1991 quando il Comune riuscì ad acquisire la struttura al proprio patrimonio. Da ottocentesca cascina padronale divenne così polo culturale e aggregativo. Un portone di stile neogotico, risalente alla fine del XIX secolo, introduce nell’ampio cortile rettangolare, completamente ripavimentato con al centro lo stemma del Comune.
A destra si accede al cinema – teatro, mentre di fronte appare imponente in tutta la sua sobria bellezza il corpo principale dell’intero edificio, l’ala padronale. Lì ha sede la biblioteca, nelle cui sale si possono ancora ammirare gli ottocenteschi affreschi a tema floreale, perfettamente restaurati. Al piano terra sono presenti alcune sale destinate alle associazioni e un ampio salone per conferenze.
Grazie all’ampio cortile interno di cui è fornita, la struttura si presenta particolarmente adatta a ospitare spettacoli e attività all’aperto.
Ultimo aggiornamento
15 Febbraio 2022, 10:08